Belli sono belli. Non c’è che dire. E sotto al vestito c’è molto. Prestazioni, contenuti e tecnologie. Potrebbero quindi far girar la testa a molti agricoltori, ma per ora risultano irraggiungibili. Sono gli specializzati serie “Quantum” di Case Ih, trattori che da più parti e da anni si auspica possano essere resi disponibili anche in Italia
Cavalli, coppie, masse, dimensioni, portate. Sono tanti i parametri normalmente usati per valutare le possibilità operative di un trattore e non a caso le schede tecniche di presentazione dei vari modelli sono piene di numeri. Dati che, a differenza degli uomini, non mentono mai. Parlano però solo al cervello, non al cuore e quindi impattano solo sulla parte razionale, quella che, dovendo scegliere un trattore piuttosto che un altro, poco si cura di quegli aspetti non quantificabili della macchina. Al cuore però è noto che “non si comanda” e proprio per questo accade spesso che il processo di acquisto di un trattore anziché essere gioioso e appagante sia tormentato e angoscioso, caratterizzato da ansie, dubbi e perplessità indotte da una ragione che spinge verso un certo modello e il cuore che invece guarda da un’altra parte, affascinato da fattori non misurabili. La linea di un cofano per esempio, piuttosto che la nobiltà di un marchio o lo scintillio di una cromatura. Dettagli apparentemente irrilevanti, ma che diventano determinanti quando la scelta finale mette a confronto macchine simili per potenzialità funzionali e listini. In quel momento è il cuore che decide, gonfiandosi tanto di più quanto proibito e lontano è il frutto dei suoi desideri. Una situazione vissuta da anni in Italia nel segmento degli specializzati, là dove manca una tonalità di rosso che a molti agricoltori piacerebbe invece far lavorare nei propri vigneti e nei propri frutteti, il rosso di Case Ih, intenso e passionale. Gli specializzati del Marchio statunitense appartenenti alla serie “Quantum” sono in effetti tanto apprezzati Oltralpe quanto proibiti e irraggiungibili nel Belpaese, causa la volontà da parte di Cnh di orientare il marchio Case Ih alle medie, alte e altissime potenze. Una strategia che se fino a ieri poteva avere una sua logica, oggi andrebbe forse rivista alla luce di un mercato in crisi e quindi della necessità di vendere tutto ciò che può essere commercializzabile. Lo Stivale è in effetti stretto, lungo e corrugato da infinite colline tappezzate di frutteti e vigneti sui quali potrebbero lavorare con lo stesso successo maturato a livello europeo tutti e quattro i modelli della serie specialistica “Quantum”, mezzi declinati nelle tre versioni «V”, “N” e “F», rispettivamente vigneto stretto, vigneto e frutteto, per larghezze minime di lavoro comprese fra i 106 e i 132 centimetri. Indipendenti da tale parametro le prestazioni motoristiche, giocate su unità Fpt Industrial emissionate stage 3B, grazie a sistemi egr abbinati a catalizzatori ossidanti. Allestiti sulla base di architetture a quattro cilindri e una cilindrata di tremila e 400 centimetri cubi, i motori fanno capo alla collaudata serie “F 34”, sono tutti alimentati mediante sistemi common rail a gestione elettronica e sovralimentati con turbocompressori controllati da valvole waste gate, impianti che concorrono a realizzare potenze di 75, 86, 99 e 107 cavalli poi trasformate a livello commerciale nelle sigle “80”, “90”, “100” e “110”. Sei le trasmissioni disponibili per gestire tali erogazioni, con l’attacco dato da un gruppo meccanico manuale che realizza 16 rapporti, quattro marce e quattro gamme, resi reversibili mediante un inversore meccanico sincronizzato. A seguire le altre, realizzate sulla base di un crescendo tecnologico di contenuti elettroidraulici che al suo culmine propone un gruppo da 44+16 rapporti realizzati abbinando al cambio-base un power shift a due stadi e un super riduttore agente sulle tre gamme più basse. In questo caso anche l’inversore diventa elettroidraulico realizzando un sistema di propulsione pilotabile in tutto e per tutto senza mai dover usare il pedale della frizione. Di livello e strutturata in modo da soddisfare qualsiasi esigenza di lavoro anche l’idraulica di lavoro di tipo load sensing che arriva a mettere a disposizione dei distributori anche 80 litri di olio al minuto gestendo tale flusso mediante gruppi di erogazione posteriori o ventrali di tipo proporzionale. Nessun problema quindi per alimentare anche cantieri di lavoro in combinata, situazione peraltro favorita anche dalla presenza di sollevatori posteriori capaci di oltre 26 quintali e sollevatori anteriori da 21, gruppi questi ultimi indotti dalla presenza di uno specifico assale anteriore. Da segnalare anche la presenza di un sistema elettronico di controllo del regime motore che permette di memorizzare due diversi regimi di lavoro richiamabili poi in automatico premendo un semplice tasto.